La storia
Lo “zio Giuseppe” arrivò a Casatico dagli Stati Uniti alla fine degli anni ‘20. Aveva in tasca il passaporto americano e nella mente il viaggio che, dopo una permanenza abbastanza lunga tra i suoi cari, avrebbe compiuto sul piroscafo per tornare al suo lavoro, alla sua nuova vita, per sempre «at home». Invece il piroscafo riattraversò l’Atlantico senza di lui e per il resto dei suoi anni, anziché i grattacieli di Manhattan, contemplò un castello e le colline dove crescevano vigorose le viti che vi aveva piantato, Malvasia di Candia Aromatica, Moscato bianco, Barbera, Bonarda, Cabernet Sauvignon, Marzemino e Sangiovese.
Anni più tardi prese per mano il suo piccolo nipote Isidoro, lo accompagnò lungo i filari, gli parlò di grappoli e vendemmie. Molti anni dopo vi portò anche figli di Isidoro, Mauro e Giovanni, tenendoli in braccio. È questa la storia autentica dei Lamoretti e del loro affettuoso abbraccio alle loro vigne nella terra di Casatico. Tre generazioni, aspettando la quarta…
La superficie vitata aziendale rimase invariata fino al 1964 quando col contributo di Isidoro Lamoretti si realizzarono nuovi impianti (non più a giropoggio) seguiti da altri nel 1967, 1971, 1976, 1983, 1988, 2003 e 2004 per arrivare all’attuale estensione di circa 20 ettari.
Isidoro Lamoretti è stato il promotore della costituzione del Consorzio Volontario di Tutela dei vini dei Colli di Parma (ed anche il suo primo presidente) alla fine degli anni ’70, in concomitanza con l’inserimento delle più moderne tecniche di vinificazione in Azienda.